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2024
La prima edizione di Car Service Day: l’informazione protagonista
Bologna, 15 febbraio 2024. La prima edizione di Car Service Day, l’evento dedicato alla carrozzeria e organizzato da Notiziario Motoristico e Carrozzeria Autorizzata, ha fatto centro: un successo di presenze, andate oltre ogni previsione.
Si è chiusa a Bologna, presso il Royal Hotel Carlton, la prima edizione di Car Service Day, l’evento italiano dedicato alle realtà multiservice e organizzato da Notiziario Motoristico e Carrozzeria Autorizzata.
La 1a edizione di Car Service Day
I relatori della sessione mattutina e pomeridiana hanno tenuto fede agli impegni del programma: sono andati dritti al punto, senza tanti giri di parole, trattando i temi caldi della trasformazione del mercato e portando la loro testimonianza su come si stanno muovendo. Una giornata organizzata per capire cosa offre il mercato, con uno sguardo anche a ciò che accade fuori dai nostri confini nazionali, e alle sfide poste dalla tecnologia e in particolare dall’intelligenza artificiale, che non va vista come una “minaccia”, ma come uno strumento per ridurre i tempi in molti processi (dalla stima dei danni fino alla riparazione vera e propria).
La prima edizione di Car Service Day è stata poi scandita da riflessioni sul mercato, sulle prospettive del prossimo futuro, mettendo la figura del carrozziere al centro, e sulle sfide del settore: dai network di autoriparazione fino ai rapporti con il mondo delle flotte, del noleggio e delle assicurazioni.
Ad aprire i lavori è stato Matteo Massone di A21 Holding e CarSafe, che ha raccontato come si conciliano le due attività di CarSafe e Autosicura all’interno dello stesso gruppo proprietario, quali sono oggi le criticità del settore e che tipo di vantaggi offre la rete ai suoi affiliati.
Particolarmente apprezzato il momento di confronto tra i quattro principali network di carrozzeria italiani (Fabio Porro di AUTO180, Alessandro Payra di Carrozzerie DOC, Simone Guidi di CSM 360 e Roberto Sticca di CSN Collision Italia), che insieme sul palco hanno spiegato in che modo supportano le carrozzerie e quali sono le loro strategie per il futuro in un confronto all’americana con 3 minuti a testa per rispondere a ogni domanda. L’intervento sul palco di Mario Fenzi, chiamato a sorpresa sul palco, ha portato il punto di vista di chi ha vissuto i molti cambiamenti che il mercato ha subito negli ultimi 40 anni, offrendo alcuni spunti di interpretazione non scontati e contraddistinti anche da una certa dose di provocazione.
È stato poi il momento di Davide Galli di Federcarrozzieri, che ha portato sul palco il punto di vista delle carrozzerie indipendenti, parlando di canalizzazione sempre più spinta, dell’importanza dell’evoluzione costante delle carrozzerie per adattarsi ai cambiamenti del mercato e di come il lavoro dell’Associazione nelle battaglie politiche abbia portato vantaggi a tutto il comparto, non solo agli indipendenti.
Gli scenari, dunque, sono molteplici, ma i carrozzieri non devono farsi trovare impreparati e anzi sono chiamati a investire sia nelle proprie strutture sia in formazione, come ha ricordato Luis Perez di Inlumia; investimenti che a detta di tutti i relatori saranno perciò necessari a proseguire l’attività, perché sicuramente nei prossimi anni assisteremo a un calo di carrozzerie, ma quelle che resteranno sul mercato sono destinate a crescere e saranno in grado di gestire il cambiamento.
I relatori sono stati chiamati a dare le loro soluzioni, incalzati da domande dirette poste da Tommaso Caravani, in primis per quanto riguarda il tema della mancanza di manodopera in carrozzeria. Un problema non solo italiano, ma internazionale, come ha precisato Jason Moseley di IBIS Worldwide, perché in carrozzeria oggi non manca il lavoro, bensì giovani specializzati e figure professionali. Ma perché? Principalmente è un problema di immagine ed è perciò fondamentale rendere più attrattiva l’attività dell’autoriparazione in generale. In secondo luogo, manca la conoscenza di cosa sia oggi il lavoro in officina o in carrozzeria, perché il mestiere non è più quello di prima: il carrozziere o il meccanico non è più quello che “si sporca le mani”, ma è molto di più ed è colui che ha anche dimestichezza con gli strumenti digitali e con le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale.
Di questo è convinta anche Cinzia Carbone di Solera Italia, che ha però sottolineato: ”L’IA non sostituisce le persone e le professioni, ma persone e professioni che usano l’IA sostituiranno coloro che non la usano”. Per Cinzia Carbone, però, è fondamentale che i carrozzieri non perdano mai il focus, perché negli anni a venire l’attenzione al cliente farà davvero la differenza sia tra gli autoriparatori indipendenti sia nei network.
È intervenuto poi Primiano De Rosa-Giglio di TÜV SÜD per parlare di che cos’è il carbon footprint e i passaggi necessari per ottenere la certificazione delle emissioni di CO2.
Tema su cui è tornato anche Lorenzo Prandini di Gestione Prodotti e Servizi che ha portato un esempio pratico delle emissioni di CO2 prodotte da un cofano nuovo rispetto a uno usato. Mario Serra, invece, ha spiegato in quali occasioni è più conveniente riparare anziché sostituire i ricambi nei sinistri con torto, cioè quando è il cliente a pagare. Su questo tema si è agganciato Cristian Romano di Qomodo, che ha raccontato i trend di pagamento elettronico e di rateizzazione in Italia.
Questa è solo una piccola sintesi di quanto scaturito durante l’evento, che ha offerto molti spunti di riflessione e confronto e che, dato il successo avuto, sarà riproposto il prossimo anno per continuare a discutere insieme sul futuro di questo settore e sul ruolo del carrozziere e non solo.
Ringraziamo tutti i relatori, i partecipanti e gli sponsor che hanno permesso lo svolgimento dell’evento e contribuito al suo successo!